Pidocchi, i consigli per prevenzione e cura

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Finita la stagione estiva, inizia quella dei pidocchi, i ragazzi tornano a scuola ed ecco che riappare il problema. A preoccuparsi di prevenzione e cura, non solo i genitori, ma anche la Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (SITIP) che segnala un picco di diffusione proprio in questo periodo dell’anno e che colpisce soprattutto i bambini in età scolare, dai 3 agli 11 anni.

Nei luoghi di villeggiatura, si trascorre molto tempo all’aria aperta, facile venire in contatto con parassiti; i bambini, ad esempio, sono i preferiti per i pidocchi e li trasmettono ai genitori; alla ripresa di scuola e lavoro, arriva la solita diffusione nelle classi e nei loghi di lavoro. Occorre una minima prevenzione.

Ecco quindi alcuni consigli per affrontare il problema che sugerisce la Prof.ssa Susanna Esposito, Direttore della UOC Pediatria 1 Clinica della Fondazione Policlinico di Milano e Presidente della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (SITIP).

Tutti sappiano cosa sono i pidocchi, piccoli insetti grigio-biancastri che parassitano il corpo umano, cibandosi del sangue. Pungendo il cuoio capelluto, provocano il prurito. Di solito si attaccano ai capelli all’altezza della nuca e sopra e dietro le orecchie. Il pidocchio non salta, dunque, il passaggio avviene per contatto diretto, toccano i capelli infetti o scambiando pettini, cappelli, salviette, sciarpe, cuscini. Non si tratta quindi di cattiva igiene.

In caso di prurito intenso, primo sintomo, bisogna controllare attentamente tra i capelli vicino al cuoio capelluto, soprattutto all’altezza della nuca, oppure dietro e sopra le orecchie. Bisogna fare attenzione alla differenza fra la forfora e i pidocchi, le uova hanno una forma allungata, traslucida, poco più piccola di una capocchia di spillo, di color bianco o marrone chiaro.

Cominciamo con il dire che un trattamento scrupoloso risolve il problema momentaneo, ma non garantisce una nuova infezione. Non esiste nessun prodotto che può prevenire l’infezione da pidocchio, esistono dei rimedi naturali. Vediamo alcuni consigli:

  • applicate sui capelli un prodotto specifico, che il vostro pediatra consiglierà: date la preferenza a prodotti a base di piretrina in mousse o permetrina in gel o creme, da lasciare sul capo almeno per 10 minuti;
  • cercate di sfilare manualmente tutte le lendini rimaste oppure utilizzate un pettine a denti molto fitti, pettinando accuratamente ciocca per ciocca partendo dalla radice;
  • ripetete il trattamento completo dopo 7 giorni;
  • disinfettate le lenzuola, i pupazzi di pezza e gli abiti (soprattutto i cappelli e i caschi delle moto): lavateli in acqua calda o a secco, oppure lasciateli all’aria aperta per 48 ore (infatti i pidocchi lontano dal cuoio capelluto muoiono);
  • pulite accuratamente pettini e spazzole, immergendoli in acqua calda per 10 minuti e/o lavandoli con shampoo;
  • evitate di prestare e scambiare oggetti personali, come pettini, sciarpe, cappelli, caschi, spazzole, salviette, ecc.;
  • evitate di ammucchiare capi di vestiario, chiedendo che a scuola, in piscina e in palestra siano assegnati, se possibile, armadietti personali;
  • controllate periodicamente e accuratamente i capelli del bambino (soprattutto a livello della nuca e dietro le orecchie), specialmente se frequenta la scuola o se si gratta la testa, per accertarsi che non ci siano lendini;
  • Ricordate che i prodotti contro i pidocchi non hanno un’azione preventiva, ma servono solo per debellare l’infezione già in atto.

Ci sono anche piccole regole da ricordare, ad esempio, un bambino infetto può contagiare un’intera classe. Trattate, quindi, il vostro bambino appena scoprite i pidocchi ed avvisate immediatamente la classe e i genitori degli altri bambini. Se il vostro bambino ha i pidocchi controllate l’intera famiglia incluso il padre ed eventualmente procedete al trattamento necessario. I nonni non sono immuni dai pidocchi, controllate anche loro, potrebbero averli senza saperlo.

Photo credit: myheadlicetreatment.com su Flickr

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