Influenza dei suini: allarme epidemia da OMS e Stati Uniti. In Italia ancora nessun contagio. La trasmissione del virus

di Redazione Commenta

Il rischio è quello di provocare una pandemia influenzale umana. E’ il nuovo allarme lanciato dall’ OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) in seguito alla segnalazione di una epidemia da contagio di un virus influenzale dei suini in Messico e negli Stati Uniti.
Potrebbe essere un virus influenzale mutato tipico dei suini e diventato capace di infettare e propagarsi tra gli uomini quello che ha provocato 60 morti e quasi mille casi sospetti segnalati in Messico, dove si ipotizza il blocco delle attività lavorative nella sua capitale, una megalopoli di 20 milioni di persone.
Sono per ora otto le segnalazioni registrate anche negli Usa, dove le autorità sanitarie ritengono che sia “probabilmente troppo tardi” per contenere la diffusione del virus in Messico. L’ allerta é alta e l’ OMS ha indetto un vertice per far fronte al diffondersi del virus.

IL VIRUS IN MESSICO
La situazione é particolarmente preoccupante a Città del Messico, dove – per prevenire il diffondersi dell’ infezione – le autorità hanno annunciato la chiusura a tempo indeterminato di scuole, asili, università, e di tutti i centri culturali (cinema, teatri, biblioteche, musei). Il ministro messicano della Sanità, José Angel Cordova Saavedra, ha lanciato l’ allarme affermando che l’ epidemia di influenza suina é causata da “un virus mutante altamente contagioso“, mentre le autorità di Città del Messico hanno annunciato una vasta campagna di vaccinazione.

Il governo messicano ha annunciato che sono 20 i casi confermati di persone morte a causa della nuova variante del virus, ai quali bisogna aggiungere altri 40 decessi sospetti e 934 pazienti che potrebbero aver contratto la malattia. Per l’ Oms, secondo alcune fonti, le vittime invece sarebbero 70, anche se non è chiaro se sono attribuibili allo stesso tipo di virus. In un comunicato l’ Organizzazione Mondiale della Sanità riferisce di conferme di laboratorio per 18 casi. In Usa i casi sospetti sono 8, ma le persone contagiate non risultano adesso avere più sintomi.

Come misure preventive, le autorità hanno deciso l’ avvio di una vaccinazione di massa: un milione di dosi di vaccini saranno inviate alle autorità della capitale dal governo federale. Misure di protezione per evitare il contagio sono state indicate alla popolazione: non visitare luoghi affollati, mantenersi lontani da persone con problemi respiratori, non condividere i pasti, ventilare le case e gli uffici. Il ministro della Cordova ha ammesso che si sta perfino studiando la possibilità di sospendere anche le attività lavorative nella capitale messicana, anche se finora non sono stati sospesi gli appuntamenti sportivi. Nelle strade della capitale messicana sono aumentate le persone che circolano indossando un mascherina di protezione.

UN VIRUS TRASMISSIBILE DA UOMO A UOMO
Lo stato d’ allerta è confermato anche dagli esperti dell’ agenzia governativa americana per la salute Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), secondo i quali il nuovo virus sarebbe in grado di trasmettersi da uomo a uomo. Proprio tale elemento potrebbe innescare una eventuale pandemia.

Finora, il virus in Usa non ha provocato decessi, ma il presidente Barack Obama sta seguendo l’ evoluzione della vicenda, hanno reso noto fonti dell’ amministrazione a Washington, e viene aggiornato costantemente. In Italia, il sottosegretario alla salute Ferruccio Fazio ha reso noto che il sistema sanitario è allertato ma che al momento non ci sarebbero rischi. Fazio ha comunque sottolineato che è gia’ disponibile “un alto numero di dosi di antivirali per la popolazione, da utilizzarsi in eventuale caso di necessità“. In serata il ministero ha reso noto che sta valutando l’opportunita’ di assumere iniziative relative a controlli alle frontiere.

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