Naturopatia, la digestione difficile o compromessa e gli enzimi digestivi

di Redazione 1

Gli enzimi digestivi sono sostanze proteiche che vengono rilasciate nel canale alimentare per espletare le reazioni biologiche della digestione

Esistono in commercio supplementi alimentari a base di enzimi digestivi che possono essere assunti qualora la fase digestiva sia rallentata o compromessa; lo scopo è ottenere una maggiore efficienza nella digestione e un conseguente miglioramento generale dell’organismo.

Gli enzimi digestivi sono spesso prodotti a partire da maltodestrine fermentate, a loro volta ottenute da ceppi fungini non tosici, di solito si utilizza l’Aspergillun nniger, i quali vengono completamente rimossi al termine del processo di fermentazione. Le maltodestrine sottoposte a fermentazione fungina contengono un insieme di enzimi che possono sostenere le fisiologiche funzioni digestive.

Gli enzimi digestivi vengono attivati dal calore già durante la masticazione, dando così inizio al processo di pre-digestione. La maltodestrine inoltre costituiscono il nutrimento per la flora batterica amica, un particolare Acidophilus e Bifidus, che permette di migliorare l’assimilazione di fibre, carboidrati, proteine e grassi alimentari. Questi enzimi digestivi risultano dunque efficaci nel rendere la digestione meno lenta e laboriosa e permettono inoltre di contrastare le intolleranze alimentari.

La naturopatia prevede programmi nutrizionali personalizzati a seconda del tipo di problematica descritta e della causa che la sostiene. Ci sono però alcuni principi che possono essere assunti a livello generale. Innanzitutto è bene iniziare i pasti con un’adeguata porzione di ortaggi freschi, almeno una volta al giorno crudi, che fornisce una buona quota di enzimi utili nell’affrontare la digestione di quel che seguirà.

Gli enzimi digestivi si acquistano in capsule o compresse, in farmacia o in erboristeria. Per migliorare la digestione vanno assunti come supplemento, subito prima dei pasti. La cura è piuttosto lunga e dura solitamente da uno a tre mesi e va sempre comunque monitorata dall’operatore di fiducia. Alcuni tipi di enzimi, detti proteolitici, sono inoltre efficaci nel modulare alcune razioni infiammatorie presenti in alcune patologie. Per una maggiore efficacia, l’uso di enzimi digestivi dovrebbe essere accompagnato da un miglioramento delle abitudini alimentari scorrette.

Inoltre è bene rispettare le regole della cronobiologia, che prevedono un’alimentazione in sintonia con l’assetto ormonale tipico delle fasi della giornata in cui ci si trova; così nelle prime ore della giornata, dal risveglio fino all’ora di pranzo, il profilo ormonale è caratterizzato dall’incremento del rilascio degli ormoni dello stress, in particolare cortisolo e adrenalina, che caratterizzano una fase chiamata simpaticotonica, in cui prevalgono le funzioni di ossidazione.

Il cibo assunto in queste ore viene in buona parte utilizzato per produrre energia. Nella seconda parte della giornata, definita vagotonica, il profilo ormonale cambia, con un fisiologico rallentamento delle funzioni ossidative. In questa fase il cibo viene utilizzato per le funzioni di sintesi e ricostruzione. Infine è bene seguire una condotta nutrizionale a moderato carico glicemico, in modo da limitare i rialzi eccessivi di insulina.

Commenti (1)

  1. concordo pienamente sulla necessità di consigliare l’assunzione di enzimi digestivi posto che al giorno d’oggi alimenti sempre più raffinati sono di fatto depauperati di molti importanti elementi nutrizionali tra cui gli enzimi, utili per tutte le funzioni descritte nell’articolo.
    Attenzione va portata anche ai metodi di cottura, che incidono negativamente sull’abbattimento delle cariche enzimatiche contenute nel cibo intero.

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