Emergenza rifiuti: discariche, termovalorizzatori, raccolta differenziata. Il piano di Governo.

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Emergenza rifiuti: 30 mesi di tempo per uscirne. Un decreto legge di 17 articoli e la nomina di Bertolaso a sottosegretario, questo il pacchetto elaborato dal governo Berlusconi e approvato nella prima seduta operativa del Consiglio dei Ministri. Il piano si sviluppa lungo quattro direttrici: l’ allestimento di discariche e la costruzione di termovalorizzatori; l’ impiego dell’ esercito a tutela delle aree allestite per gli impianti; l’ affidamento alla Direzione distrettuale antimafia delle questioni relative ai rifiuti e ai reati ambientali; l’ obbligo per Comuni e Province a seguire precise tabelle di marcia per la raccolta differenziata. Le azioni per affrontare l’ emergenza rifiuti sono state integrate a piani di educazione alla raccolta differenziata e a un piano di intervento per la salute. Il decreto affida alla Protezione Civile nazionale il compito di coordinare l’ azione del Governo sull’ emergenza rifiuti. Per le discariche sono state individuate cinque aree per costruire nuove discariche in tutte le province campane. Il decreto stabilisce, inoltre, che verranno realizzati quattro termovalorizzatori: verrà completato entro l’ anno quello di Acerra, poi ne sarà realizzato uno a Salerno, uno a Santa Maria La Fossa e uno anche a Napoli. In particolare il capoluogo partenopeo avrà 30 giorni di tempo per indicare il luogo in cui potrà essere realizzato il termovalorizzatore; se non sarà rispettato questo termine, sarà Bertolaso a scegliere l’ area. Infine ci sarà una svolta anche per i sette impianti di combustione dei rifiuti che verranno trasformati in impianti per il compostaggio di qualità, che permettono lo smaltimento della raccolta differenziata. Per garantire la veloce prosecuzione dei lavori le zone verranno presidiate dall’esercito in quanto “aree di interesse strategico nazionale”. Saranno applicate misure severe a chi ostacolerà l’azione di Bertolaso: chi si introdurrà abusivamente in una delle aree preposte alle discariche rischierà l’ arresto da tre mesi a un anno, chi ostacolerà la prosecuzione dei lavori potrà essere punito con un 1 anno di reclusione e chi si farà promotore di disordini rischierà una pena di 5 anni.

Tutti i procedimenti per reati in materia ambientale e di rifiuti sono trasferiti alla direzione distrettuale antimafia di Napoli, o alla direzione nazionale antimafia in caso di interazione con la criminalità organizzata. Inoltre, la competenza di decidere il sequestro di discariche o misure cautelari non spetta più a un singolo pm ma a un organo collegiale, il Tribunale in composizione collegiale: questa norma evita che l’azione di un singolo pm possa bloccare il ciclo di smaltimento dei rifiuti. Fortissimo è l’incentivo posto sulla raccolta differenziata, che, secondo il decreto, dovrà passare dal 25% al 50% entro il 2010. I comuni che non raggiungeranno questi obiettivi dovranno pagare, per lo smaltimento, una tassa sui rifiuti maggiorata; chi, invece, sarà virtuoso potrà ricevere dei benefici sul territorio come le bonifiche ambientali, la rimozione straordinaria di rifiuti depositati abusivamente e la costruzione di opere pubbliche.
Il presidente Silvio Berlusconi ha precisato, tra l’altro, che il sottosegretario Guido Bertolaso verificherà la mancata attuazione delle norme e delle ordinanze su tali obiettivi e potrà nominare immediatamente commissari adatti che si sostituiranno alla amministrazioni comunali. Per quanto riguarda Napoli, entro 30 giorni il comune presenterà un piano di raccolta differenziata adeguato alla popolazione residente; in caso di inadempienza il Sottosegretario di Stato provvederà in via sostitutiva.
I Comuni, inoltre, saranno invitati a inviare mensilmente alla Presidenza della Repubblica, attraverso il sottosegretario di Stato, i dati di produzione dei rifiuti e i dati di raccolta differenziata. Infine, verranno realizzate azioni per sensibilizzare alla raccolta differenziata, dall’ uso di materiali “usa e getta” all’ educazione nelle scuole a una corretta gestione dei rifiuti. Il piano sulla salute per l’ emergenza rifiuti in Campania, finanziato con 10 milioni di euro, si articola in tre punti: la corretta informazione al pubblico, l’ aggiornamento permanente degli operatori sanitari, il monitoraggio di salute, ambiente e alimenti. In particolare il territorio sarà controllato da 200 medici “sentinella” con la funzione di riconoscere gli eventuali campanelli d’ allarme, che verranno tempestivamente segnalati sul web.

E’ inoltre attivo un numero verde su salute e rifiuti: è il numero 1500. E’ possibile chiamare dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18. Il telefono si rivolge a tutti i cittadini che vogliono avere notizie corrette sulla situazione sanitaria in Campania, sulla sicurezza alimentare e sui controlli sanitari attivati dal Governo.

Fonte: Comunicato Stampa Governo Informa

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