I costi ambientali delle Olimpiadi di Sochi 2014

di Redazione Commenta

Le promesse non sono state completamente mantenute, le Olimpiadi invernali di di Sochi 2014 non sono propriamente green come era stato affermato dagli organi ufficiali. Tanti sono gli argomenti di cui gli ambientalisti discutono al riguardo dei costi ambientali. 

Tanto per cominciare pare che alcuni rifiuti non trattati dei siti per i giochi, sarebbero finiti accantonati appena fuori Sochi e alcune zone popolate da uccelli, tra cui il pellicano dalmata, sarebbero state compromesse dalla copertura in pietrisco.

Le attività di costruzione intraprese per le Olimpiadi, avrebbero in qualche modo compromesso la biodiversità in generale delle varie zone, ad esempio pare che le rotte migratorie di molti animali siano state bloccate, come per l’orso bruno.

Ad aumentare le polemiche e i dubbi, anche il comportamento delle autorità russe che hanno imprigionato gli ambientalisti che hanno provato a denunciare le pratiche illecite ai danni dell’ambiente e il cambiamento di alcune leggi proprio al fine di non ostacolare la costruzione dei siti destinati alle olimpiadi. L’attivista Yevgeny Vitishko, ad esempio, impegnato a denunciare le ricadute dell’evento sull’ambiente, è stato imprigionato con l’accusa di teppismo.

È così complicato mettere in piedi un evento, una manifestazione che sia ecosostenibile, che cerchi di limitare al minimo i danni all’ecosistema, che sia rispettoso della natura? Esempi di eventi realizzati nel pieno rispetto dell’ambiente ci sono, per fortuna, e i Giochi di Sochi sono stati un’occasione mancata. Per un evento, le olimpiadi invernali, che è esso stesso a rischio a causa dei cambiamenti climatici, un svolta green sarebbe stata più che auspicabile.

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