Un vaccino per prevenire la meningite fulminante, cos’ è, i sintomi, le vaccinazioni e le precauzioni

di Redazione 1

La meningite è un’ infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello meningi). Molti pensano che la febbre alta nei bambini provochi la meningite. Niente di più sbagliato. E’ vero che la meningite si manifesta con febbre alta, ma il sintomo è la conseguenza dell’ infezione e non viceversa. La temperatura elevata di per sé non provoca danni, ma è bene comunque contattare un medico per capirne l’ origine. Anche le convulsioni, che possono comparire se la febbre scende, non lasciano conseguenze.

La diagnosi di meningite deve essere effettuata in tempi brevi, per intervenire tempestivamente e nel migliore dei modi. Per questo sarebbe meglio, laddove possibile, recarsi in un ospedale pediatrico, dove l’ esperienza è maggiore nel riconoscere i sintomi anche in bambini molto piccoli, che non sono i grado di comunicare a parole. Comunque come primo passo è bene rivolgersi al proprio pediatra, che valuterà la situazione e indirizzerà eventualmente al centro specializzato più vicino.

La meningite fulminante è causata dal batterio meningococco (i più diffusi in Italia sono il sierogruppo B e C), la più seria e potenzialmente pericolosa anche se rara, può essre prevenuta con il vaccino. In realtà la vaccinazione, peraltro oggi ancora poco diffusa, esiste solo il meningococco C, può essre effettuata dopo l’ anno di vita del bambino ed è gratuita in molte regioni. Per la meningite da sierogruppo B, invece, il vaccino è in fase di sperimentazione.

La meningite meningococcica, che si trasmette per via aerea e che colpisce prevalentemente bambini piccoli e adolescenti è di solito molto veloce nella comparsa e nell’ evoluzione dei sintomi. Ci può essere una rapida diffusione del batterio nel sangue fino ai vari organi e in questi casi le condizioni possono precipitare anche in poche ore dall’ esordio, nonostante una cura antibiotica e di supporto.

Talvolta, infatti, in questa forma, chiamata appunto sepsi meningococcica fulminante, l’ esito può essere fatale. Per questo è molto importante la prevenzione: anche se non c’ è ancora il vaccino per il meningococco B, si può sempre limitare le probabilità di ammalarsi con il vaccino per il menginoccocco C. I sintomi della meningite sono febbre alta, accompagnata nei bambini e negli adolescenti a mal di testa e rigidità nucale, più difficilmente identificabile nei lattanti. Segno caratteristico sono le petecchie, macchioline violacee sulla pelle della dimensione di una punta di spillo.

Una volta diagnosticata la meningite, dopo il ricovero in ospedale viene identificato con un prelievo di sangue o di liquido cerebrospinale (il liquido che circonda il cervello e il midollo spinale) il ceppo responsabile. Come cura si effettuano trattamenti con medicine antibiotiche in vena, per esempio cefalosporine o penicillina. Potrebbe essere necessaria una cura antibiotica preventiva, come profilassi, anche per chi è stato a stretto contatto con il malato nei giorni precedenti. Lo scopo è proteggere la persona da eventuale contagio ed evitare che si diffonda la malattia.

Le altre forme di meningite batterica, ugualmente serie, sono quelle da pneumococco e da Haemophilus influenzae, Quest’ ultimo era la causa più comune di meningite nei bambini piccoli fino agli anni 90. Ora il vaccino contro questo batterio è compreso nella vaccinazione esavalente raccomandata per i neonati a tre mesi di vita e quindi, data l’ estesa copertura, è quasi completamente scomparso nel nostro paese.

Lo pneumococco, che si trasmette per via respiratoria, è presente in diversi sierotipi responsabili della meningite. Esiste una vaccinazione, largamente utilizzata nel nostro paese, fino a oggi, ha protetto da sette diversi sierotipici. Da quest’ anno è invece disponibile ovunque il vaccino 13-valente che conferisce una protezione più estesa, quindi la meningite da pneumococco dovrebbe essere sempre più rara.

E’ bene informarsi dal pediatra, che potrà suggerire un richiamo con il vaccino 13-valente contro lo pneumococco, anche se il bambino è gia stato sottoposto in precedenza al 7-valente. I sintomi di questa meningite sono febbre alta, spesso associata a convulsioni e vomito e alterazione dello stato di coscienza. Nei neonati ci può essere difficoltà a risvegliarli. In questi casi il pediatra invia il bambino in ospedale dove, grazie a nuovi metodi rapidi per l’ identificazione del batterio responsabile, si potrà fare una diagnosi precocemente e iniziare subito un trattamento con antibiotici specifici.

Le forme di meningite causate da un virus, ivece, i più comuni dei quali sono enterovirus, sono solitamente associate a gastroenteriti e normalmente si risolvono da sole nel giro di 7/10 giorni senza lasciare conseguenze. Per tutte le forme il periodi di incubazione va dai tre ai 10 giorni, ma si è contagiosi solo nella fase acuta dei sintomi e nei giorni precedenti l’ esordio.

Sebbene oggi con l’ intervento tempestivo e le cure adeguate i casi di problemi fisici e intellettivi causati da meningite siano rari, le forme di pneumococco e da meningococco possono lasciare conseguenze anche dopo la guarigione, come le alterazioni dell’ udito (fino alla sodità) e la diminuzione della vista.

Commenti (1)

  1. mia figlia di due anni ha fatto il vaccino pneumococco n.13 tutta la notte e’ stato un incubo si svegliava di scatto continuamente con senso di paura e vomito………e’ normale rispondetemi vi ringrazio di cuore…….cerco di sentire qualcosa in piu’ di cio che so’….!!!!salve a tutti

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