La cannabis è una cura alla sclerosi multipla?

di Redazione Commenta

Da anni, da decenni anzi, si parla degli effetti della cannabis. C’è chi porta da sempre avanti una lotta senza quartiere per la legalizzazione delle droghe leggere. In alcuni Paesi questa legalizzazione è per metà avvenuta. Pur con regole particolari, compromessi, simbolo di un’apertura mentale ampia, ma è avvenuta. Legalizzare le droghe leggere è giusto? A volte, perorando la tesi dei sostenitori della legalizzazione, alcune ricerche paiono affermare che la risposta dovrebbe essere “si”.

Una delle ultime ricerche, poi, sembra ‘superarsi’. Quasi fino a lasciare sbigottiti coloro i quali vengono a conoscenza del suo contenuto. La cannabis potrebbe essere una cura per la sclerosi multipla. Vale la pena fare un passo indietro. Si sa che i cannabinoidi possano alleviare il dolore. E’ ormai scontato. Ma ciò che non si sa è che essi potrebbero diminuire anche l’infiammazione connessa alla sclerosi multipla, che può attaccare il cervello e il midollo spinale. Si è cercato di capire il perché. Stando ad uno studio pubblicato di recente sul Journal of Pharmacology Neuroimmune e coordinato dalla Tel Aviv University, il principale elemento psicocoattivo presente nella marijuana, il tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD) sarebbero capaci di ridurre notevolmente il fenotipo Th17 che è noto per essere maggiormente presente nelle patologie autoimmuni infiammatorie, come la sclerosi multipla.

Il test

L’esperimento, effettuato su dei topi con paralisi, si è focalizzato sulle cellule immunitarie isolate che sono le maggiori responsabili del danneggiamento specifico del cervello e midollo spinale. Il risultato è stato un minor numero delle molecole infiammatorie, soprattutto della interleuchina, fortemente associata alla SM.

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