Il mollusco contagioso: un’infezione della pelle dei bambini molto frequente

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Il mollusco contagioso è un’infezione che interessa lo strato più esterno della pelle (l’epidermide) ed è provocata da un virus della famiglia Poxvirus. Più frequente nei bambini, soprattutto di età compresa fra i 2 e i 10 anni, di solito necessita di un contatto stretto e prolungato tra soggetto sano e soggetto malato per essere trasmessa: in tal senso una delle occasioni più a rischio è rappresentata dal gioco e da attività come la lotta in cui i bimbi tendono a toccarsi, sfregarsi e quindi entrare in contatto con le lesioni che rappresentano la manifestazione tipica del mollusco contagioso.

Molto più raramente, del resto anche il contatto con oggetti contaminati (quali vestiti e asciugamani) può determinare il contagio. Il mollusco contagioso ha inoltre più probabilità di evidenziarsi nei bimbi che soffrono di dermatite atopica e in quelli immunodepressi.

Dopo un’incubazione di solito molto lunga (da 1 a 6 mesi) si evidenziano le tipiche lesioni del virus in corrispondenza di viso, collo, braccia e gambe. Inizialmente hanno l’aspetto di papule cupoliformi e lucide, di consistenza dura e un diametro che va dai 2 ai 6 millimetri e del colore della pelle, dopo 2-3 settimane evidenziano un’ombelicatura, ovvero una rientranza al centro, e assumono una tinta grigio-perlacea e rosata e talvolta giallastra. In genere, si presentano a gruppi che vanno da 5 a 20 lesioni e, solo nel caso il bimbo soffra di immunodepressione, tendono a estendersi anche alle altre parti del corpo.

Anche se, in genere, guarisce in modo spontaneo in un arco di tempo piuttosto lungo (6 mesi – un anno), per evitare il rischio che mollusco contagioso si diffonda (finché non spariscono le lesioni, il piccolo non dovrebbe andare a scuola), è opportuno consultare un dermatologo e farsi prescrivere una cura adeguata. Tra i trattamenti consigliati rientra l’asportazione delle papule con cucchiaino tagliente dopo averle preventivamente cosparse di una crema anestetica, la crioterapia con azoto liquido che consiste nella bruciatura a freddo delle lesioni attraverso l’applicazione di questa sostanza caratterizzata da una temperatura pari a -192°C, l’applicazione di imiquimod, un preparato che agisce sul sistema di difesa del bambino e riduce i tempi della guarigione pur prevedendo un ciclo di cure che va da 1 a 4 mesi.

Per ridurre il rischio che l’infezione del mollusco contagioso si diffonda ad altri membri della famiglia è importante evitare che il bambino malato si gratti le papule (la loro rottura, infatti, determina la liberazione e la propagazione dell’agente virale), che stia a stretto contatto coi fratellini, e che i suoi oggetti di uso personale vengono usati dagli altri, tenendo conto che anche gli adulti possono essere contagiati a seguito di contatti prolungati e nel corso di quotidiane operazioni di pulizia.

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