Anestesia epidurale, quando e come farla

di Redazione Commenta

Dal 2008 l’epidurale è prevista dal Sistema Sanitario Nazionale, eppure, a oggi, per molte future mamme resta una possibilità difficile da realizzarsi. Questo perchè non tutti gli ospedali sono attrezzati (più che altro finanziaramente) e non tutte le donne sanno come muoversi in tempo utile, per mettere in pratica questa opportunità. Questo tipo di analgesia consente alla donna di affrontare il parto in maniera del tutto naturale, annullando o riducendo notevolmente i dolori delle contrazioni.

Non tutte le strutture ospedaliere sono in grado di offrire l’epidurale in Italia, la futura mamma quindi dovrà prima verificare se il punto nascita in cui vuole partorire ha un servizio di anestesisti presenti 24 ore su 24. Solo le strutture che hanno una copertura adeguata possono infatti garantire il parto indolore alle loro pazienti e questo non sempre avviene.

Alcune strutture si sono date regole proprie: per esempio epidurale gratuita solo per le donne oltre i 38 anni o affette da alcune patologie. Uno dei limiti per la diffusione del parto indolore, è la scarsa informazione, le donne che non partecipano ai corsi pre parto possono risolvere i loro dubbi parlando al ginecolo in occasione delle visite di controllo. È bene comunque ricordare che non può essere praticata a ogni donna.

L’anestesista dovrà escludere che la futura mamma abbia una malattia della coagulazione del sangue, un evidente difetto della schiena o lesioni cutanee nella zona in cui verrà pratica l’iniezione che possano fare infezione.

La donna che richiede l’epidurale è visitata dall’anestesista dopo la 36ma settimana di gravidanza in un incontro informativo, in cui lo specialista spiega quali sono gli eventuali rischi per la mamma e per il bambino. In ogni caso la decisione potrà essere presa anche all’ultimo minuto, per libera scelta della donna.

Al momento del parto andrà firmato il consenso informato e consegnato all’equipe ostetrico/ginecologica che provvederà a informare l’anestesista di guardia. Il medico controllerà gli esami specifici (ematochimici, da effettuare al massimo un mese prima) e le condizioni materne prima di effettuare l’epidurale.

Photo credit: Ghazee Ghazali su Flickr

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