Ernia inguinale, le nuove protesi in rete

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È un disturbo molto diffuso, specie fra gli uomini, stiamo parlando dell’ernia inguinale. Si tratta della fuoriuscita di contenuto addominale nella zona dell’inguine appunto, fra l’addome e le cosce. Fastidio, dolore e un rigonfiamento nella zona inguinale, sono i segnali a cui prestare attenzione. In genere, l’ernia inguinale si fa sentire con intensità quando si è in movimento, se si cammina molto, se si sta in piedi o si fa sport. Da sdraiati, in genere, non dà alcun fastidio.

Fino a una ventina di anni fa, l’intervento veniva effettuato rimandando indietro la parte uscita nel canale inguinale e ricucendo i tessuti muscolari e i tendini. Poi si è introdotto l’uso delle reti, protesi fatte con materiale non riassorbibile che poggiano sulla zona che ha ceduto e si fissano in modo da garantire la tenuta, evitando che i tessuti vadano in tensione.

Questo riduce il dolore dopo l’operazione di ernia inguinale, perchè il chirurgo non deve tirare i tessuti avvicinandoli forzatamente fra loro e diminuisce anche il rischio che i tessuti stessi si possano lacerare dando luogo a una recidiva.

L’intervento classico di ernia inguinale è generalmente eseguito in anestesia locale e prevede un’osservazione di poche ore dopo l’intervento. Il malato resta in ospedale solo un giorno. Il chirurgo fa un’incisione a livello dell’inguine e una volta identificata l’ernia, la riposiziona all’interno dell’addome.

Poi ripara il punto debole fissando con punti di sutura (in materiale non riassorbibile) la rete ai muscoli e ai tendini per rinforzare la parete muscolare. Il malato può andare a lavorare dopo pochi giorni e fare una vita normale, anche se deve evitare sforzi e sport per un mese.

L’intervento all’ernia inguinale si può eseguire anche in laparoscopia, una soluzione vantaggiosa quando si ha un’ernia bilaterale, perchè permette di operare entrambe le parti in un’unica volta, cosa che con la modalità tradizionale non è consigliabile. La laparoscopia è indicata anche in caso di recidiva. È eseguita in anestesia generale e nella maggior parte dei casi si resta in ospedale per 24 ore.

Una delle complicazioni che possono comparire dopo l’intervento di ernia inguinale è il persistere del dolore. Per affrontare questo problema e per garantire una buona qualità di vita a chi è stato in sala operatoria, si è pensato che oltre a ottimizzare la tecnica chirurgica per evitare di causare traumi ai nervi, bisogna lavorare sul fronte dei materiali che si usano per riparare e fissare la rete. Si sta provando ad usare reti più leggere e flessibili, a maglie larghe, ed anche resti parzialmente riassorbibili.

Photo credit: Exclusivas Iglesias su Flickr

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