L’eterno malato: l’ipocondria può essere un’ossessione pericolosa

di Redazione Commenta

Il regista Woody Allen ha fatto dell’ipocondria uno dei suoi segni di riconoscimento, prima di lui Charlie Chaplin è stato malato immaginario, una sindrome che colpisce, in qualsiasi momento della vita, il 70% della popolazione dei paesi sviluppati. Secondo l’ Istituto di Psicologia e Psicoterapia Comportamentale e Cognitiva, la caratteristica essenziale dell’ipocondria è la preoccupazione legata alla paura oppure alla convinzione di avere, una grave malattia, basata sulla errata interpretazione di uno o più segni o sintomi fisici.

L’angustia è talmente alta che la vita diventa insopportabile. I malati di ipocondria sono capaci di andare da tre medici nello stesso giorno, farsi decine di analisi e, cosa peggiore, risulta quasi impossibile ragionare con loro. Perché quando passa un dolore, ne compare un altro e un altro ancora.

In generale l’ipocondria compare dopo fatti sgradevoli relazionati con la salute, come vivere vicino alla malattia o affrontare la morte di qualche caro e, anche se è più comune negli adulti, può generarsi anche durante l’infanzia. I quadri ipocondriaci sono più frequenti in persone con una personalità ossessiva, nevrotica o insicura e che di solito presentano problemi di ansia e depressione. La paura delle malattie genera la cancro fobia o aids fobia, i timori attuali più comuni.

Le manifestazioni fisiche dell’ipocondria più frequenti sono varie: dolori, stanchezza, tachicardia, vertigini e nausee, offuscamento della vista, alterazioni del sonno, la lista è infinita e si conclude solo quando il paziente riesce a trovare lo specialista adatto: lo psichiatra che, nei casi più gravi, di solito prescrive tranquillanti.

Internet è il paradiso dell’ ipocondria, la più grande delle tentazioni e dei pericoli per loro, che finiscono sempre per trovare una pagina web che conferma i loro sospetti e dà il nome alla loro malattia immaginaria. Arrivano quindi alla cybercondria, che consiste nel recarsi dal dottore per richiedere un trattamento o un esame sulla base delle informazioni ottenute navigando su Internet.

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