Quando la fertilità femminile viene conservata “in banca”, sempre più donne pianificano la gravidanza

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I ritmi e le incertezze della vita moderna costringono molte donne a “pianificare” la gravidanza. E per non rinunciare ad una maternità, dovuta ai problemi che arrivano con l’ età, si sta affermando il fenomeno della crioconservazione degli ovociti. Una scelta che sempre più donne stanno facendo per non dover rinunciare a diventare mamme.

L’ incertezza del futuro, la precarietà economica, ma anche il non aver ancora individuato il partner ideale portano le donne a posticipare la prima gravidanza: infatti, secondo una ricerca degli ordinari di Ginecologia e Ostetricia degli atenei romani, il 34% delle italiane concepisce il primo figlio dopo i 35 anni. Ma con il passare del tempo, aumentano anche i problemi nel restare incinta.

Dopo i 35 anni infatti, la fertilità di una donna inizia rapidamente a diminuire; così, avere un bambino si trasforma sempre più spesso in una sfida contro il tempo, spiega Cesare Taccani, medico specialista in Medicina della riproduzione del centro svizzero di procreazione medico assistita ProCrea. Il centro di Lugano, leader in Svizzera, sta infatti registrando una crescente attenzione da parte delle donne sulla possibilità di crioconservare gli ovociti. Oggi, del resto, la gravidanza non è più vissuta come un fatto naturale, ma come una scelta consapevole su cui gravano però una serie di fattori.

Sono diverse le motivazioni che portano una donna a chiedere la crioconservazione dei propri ovociti: dalla sicurezza economica alla precarietà del lavoro; certo è che la strada intrapresa va nella direzione di non costringere una donna a dover rinunciare alla maternità, oppure ad affrettare una scelta. La crescente richiesta dimostra che esiste questa particolare esigenza: preservare la propria fertilità davanti ad un fattore inevitabile che può diventare problematico, l’età.

La crioconservazione degli ovociti offre alla donna la possibilità di pianificare la gravidanza nei tempi ritenuti idonei e di conservare la fertilità anche qualora dovesse subentrare la necessità di sottoporsi a terapie antitumorali. La crioconservazione permette di conservare gli ovociti che così possono essere utilizzati in un secondo tempo per iniziare una procedura di fecondazione assistita.

La vitrificazione, cioè il congelamento ultra rapido degli ovociti, è una tecnica di crioconservazione con alti livelli di sopravvivenza e di fecondazione, si tratta di una tecnica che garantisce ottime possibilità di successo. Il trattamento prevede una stimolazione ormonale per produrre un maggior numero di ovociti. Il prelievo avviene poi con una lieve sedazione ed è assolutamente indolore.

Quindi gli ovociti, il cui numero dipende da diversi fattori quali l’età della donna, eventuali patologie concomitanti e gli interventi pregressi sull’apparato genitale, vengono crioconservati in azoto liquido in piccole provette. Qui possono rimanere, per legge, fino a cinque anni. Per iniziare una gravidanza gli ovociti ottenuti dopo scongelamento vengono inseminati con la tecnica di microinseminazione degli spermatozoi (ICSI). Avvenuta la fecondazione gli embrioni vengono trasferiti nell’ utero della donna dopo circa 2-3 giorni.

ProCrea – Con una lunga esperienza nel campo della medicina della riproduzione, ProCrea è il maggiore centro di fertilità della Svizzera ed è un polo di riferimento internazionale. ProCrea è composto da un’ équipe professionale di medici, biologi e genetisti specialisti in fisiopatologia della riproduzione. Unico centro svizzero ad avere al suo interno un laboratorio accreditato di genetica molecolare, ProCrea esegue analisi genetiche per lo studio dell’ infertilità con tecniche d’ avanguardia. La sede principale è a Lugano in via Clemente Maraini, 8.

www.procrea.ch.

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