Fare pipì in piscina, ecco tutti i rischi sulla salute

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Fare pipì in piscina è pericoloso per la salute, oltre che vietato. Eppure uno studio pubblicato su ‘Environmental Sciences and Technology Letters’ fa notare come questo vizietto sia davvero molto comune e a confermarlo sono i numeri: una piscina grande un terzo rispetto a un’olimpionica contiene 75 litri di urina, che scendono a 30 in una vasca più piccola.

Numeri alti che devono fare riflettere, anche perché fare pipì in piscina è pericoloso per la salute, come sottolinea Lindsay Blackstock, dottoranda di tossicologia analitica e ambientale dell’università dell’Alberta, in Canada, che ha partecipato alla ricerca:

Le urine sono ricche di sostanze azotate come urea, ammoniaca, amminoacidi e creatinina. Reagendo con i tipici disinfettanti a base di cloro, possono formare composti detti Dbp. E l’esposizone ai Dbp volatili, in particolare alla tricloramina, nelle piscine coperte può causare irritazioni oculari e respiratorie. Fino all’asma occupazionale per chi negli impianti ci lavora. Con ogni probabilità i risultati ottenuti sarebbero più o meno lo stessi in ogni altro luogo del mondo perché le persone fanno pipì in piscina d’abitudine

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Gli scienziati, conducendo lo studio, hanno esaminato oltre 250 campioni di acqua di piscina, nei quali hanno cercato un dolcificante artificiale chiamato acesulfame-K, che viene generalmente contenuto nei cibi processati e nelle bevande frizzanti. Siccome l’organismo non lo metabolizza, lo espelle tale e quale attraverso le urine. Ecco perché la presenza di questo dolcificante nell’acqua della piscina sta a significare che qualcuno ha fatto pipì.

Foto | Thinkstock

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