Gli sport addicted malati di fitness

di Redazione Commenta

L’esercizio viene praticato più spesso per l’apparenza che per i suoi benefici salutistici. Questo scrive la Gazzetta dello Sport per spiegare che ci sono persone davvero malate di fitness, una patologia da non sottovalutare. Quando l’investimento nell’esteriorità è eccessivo anche i benefici per la salute vengono meno. 

Ci si allena per dimostrarsi forti, muscolosi e belli e non per fare del bene al proprio corpo, non per essere sempre in forma e in salute. Questa è la base di partenza di chi è malato di sport. I sintomi degli sport addicted sono stati riassunti così dalla Gazzetta:

L’atleta entrato in questa pericolosa spirale, oltre a un eccesso di attività fisica, presenta un’alterazione comportamentale che va dalla difficoltà di concentrarsi sulle varie attività quotidiane a causa dell’ossessione sportiva, all’atteggiamento inflessibile, o addirittura finalizzato all’auto-punizione durante gli allenamenti; dal progressivo isolamento sociale, all’esigenza di allenarsi da solo, poiché ritiene che la presenza di compagni potrebbe pregiudicare la qualità del training. In alcuni casi, presenta addirittura sintomi tipici da astinenza, quali nervosismo, irritabilità, insonnia, ansia, tachicardia e ipotensione. Ma forse i due aspetti più gravi riguardano l’alterazione e i disturbi del comportamento alimentare (diete sbilanciate, abuso di integratori, anoressia, bulimia) e il ricorso al doping, finalizzato al miglioramento dell’aspetto fisico e delle prestazioni.

Naturalmente ci sono sport più inclini di altri a creare dipendenza: gli sport aerobici individuali e quelli che richiedono molto allenamento, grande concentrazione e sforzo fisico. L’esempio classico fa riferimento al nuoto o al ciclismo ma anche al body building e alla corsa. Gli esperti rassicurano: si può uscire dal tunnel, ma in che modo? È ancora il quotidiano rosa a darci la risposta:

Lavorando su diversi piani, sì. Dal punto di visita strettamente fisico è bene diminuire o interrompere temporaneamente l’attività fisica. Ma sono soprattutto le componenti psicologiche quelle che alimentano la patologia. Per questo motivo è indispensabile affidarsi a uno psicologo dello sport che aiuti il ‘dipendente’ a costruirsi una corretta immagine di Sé e del proprio corpo, che contribuisca a fargli comprendere il significato profondo che lo sport riveste per la persona, a livello personale e sociale.

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