Perché la dieta Plank è stata bocciata dai dietologi

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Perchè ci si affida alla dieta Plank invece di scegliere un regime alimentare meno drammatico che consenta di perdere peso con regolarità? È l’ossessione della prova costume: mangiare poco e dimagrire in fretta senza patire troppo la fame ma eliminando i chili di troppo. 

Ormai sembra assodato che pane e pasta sono i responsabili principali dell’aumento di peso. Per questo una dieta che faccia perdere peso in fretta deve eliminare questi elementi e affidarsi alle proteine per garantire sostentamento a chi sceglie di dimagrire, per alleviare il senso della fame e per garantire dimagrimento immediato. La dieta Plank che come altri regimi alimentari è da considerarsi iperproteica, arriva a far dimagrire di 9 chili in 2 settimane. Chili che non si recuperano poi nei tre anni successivi.

Qual è il rischio di affidarsi a questa dieta allora? Si tratta di uno schema alimentare che presenta più rischi che benefici perchè il consumo eccessivo di proteine può messere a repentaglio la salute degli organi interni. Inoltre in genere si abbina a questa scelta anche l’eliminazione di preziosi nutrienti come i carboidrati e l’olio. Se poi si aggiunge che è ridotto il consumo di frutta e verdura, si capisce subito che le carenze di vitamine, sali minerali e fibre, è alla mercé del malcapitato. Una nutrizionista dell’Istituto Europeo di Oncologia, coordinatrice dello SmartFood, spiega quanto segue ai microfoni di una rivista online che si occupa di benessere:

Tutte le diete iperproteiche sono da condannare, a meno che siano prescritte da uno specialista in circostanze particolari. Ho visto tantissimi pazienti devastati da questi regimi alimentari “fai da te” che aprono la strada al sovrappeso a vita. Infatti è altissimo il rischio di incorrere nell’effetto yo-yo, ovvero la perdita e il riacquisto ciclico di peso corporeo, spesso con gli interessi, in seguito a diete drastiche e scorrette.

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