Allattamento al seno e farmaci, cosa c’è da sapere

di Redazione Commenta

Negli ultimi anni sono sempre più numerosi gli studi scientifici apparsi nella letteratura medica che hanno messo in evidenza gli innumerevoli vantaggi legati all’allattamento al seno per il bambino, per la mamma e per la famiglia.
È per questo motivo che l’allattamento al seno esclusivo viene consigliato per i primi 6 mesi di vita, con possibilità di continuarlo, integrato con altri alimenti, almeno fino all’anno di età.
Tutto ciò ha fatto sì che un numero sempre maggiore di donne allattino al seno i propri bambini e che, di conseguenza, siano aumentati i casi in cui le nutrici abbiano necessità e dubbi legati all’assunzione di farmaci durante questo periodo.

 

Parlando di farmaci e allattamento materno, non sempre parliamo di un binomio possibile. Ecco quali sono le medicine consentite e quali è invece consigliato evitare o assumere con le dovute precauzioni secondo il sito ospedalebambinogesù.it:

L’utilizzo di farmaci durante l’allattamento è sempre stato uno dei motivi più frequenti di interruzione, seppur temporanea, dell’allattamento al seno.
Sicuramente la sospensione dell’allattamento è la soluzione più facile, ma tale rimedio viene spesso dato troppo frettolosamente, senza valutare se sia veramente necessario; ciò riflette una scarsa conoscenza della problematica “farmaci ed allattamento”.
L’atteggiamento, in alcuni casi eccessivamente prudente, viene incentivato dai foglietti illustrativi dei farmaci che, spesso, contengono la frase “controindicato in gravidanza ed in allattamento”, inserita con l’unico obiettivo di evitare conseguenze medico-legali per la casa produttrice, senza alcun riferimento a studi scientifici.
Con la crescente consapevolezza dei vantaggi apportati dal latte materno e l’aumentata attenzione prestata verso questo problema il ragionamento si è capovolto: il farmaco non va somministrato solo se vi sono motivi fondati che ne sconsiglino l’utilizzo e la sospensione dell’allattamento deve avvenire soltanto se c’è un fondato rischio di salute per il bambino.
Il consiglio è quello di rivolgersi al proprio pediatra curante che approfondirà l’argomento.
In primo luogo occorre valutare se assumere quel farmaco sia veramente necessario. Molto spesso, infatti, si tratta di farmaci “minori”, non inseriti nella farmacopea internazionale, o comunque farmaci dei quali la mamma potrebbe fare a meno senza che ne derivi un reale svantaggio per la sua salute.

Continua…

Photo Credits |Dmytro Vietrov/ Shutterstock

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