Pillola anti-concezionale: oltre la contraccezione

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Tutte conoscono la pillola anticoncezionale come un contraccettivo, tra l’altro tra i più affidabili. Molte donne, però, ricorrono alla pillola per ben altri motivi, che esulano dalla volontà di non procreare.

Tra le principali motivazioni per cui si ricorre alla pillola c’è sicuramente la necessità di normalizzare il ciclo mestruale ed attenuare i dolori mestruali e la sindrome premestruale. Ne fa ricorso anche di chi è a rischio anemia, perché la pillola può aiutare a ridurre il flusso mestruale.

Quindi molte donne ricorrono alla pillola proprio per ridurre dolori e crampi al basso ventre, irritabilità, ritenzione idrica, depressione, dolori al seno, mal di testa, aumento dell’appetito e svogliatezza, mal di schiena.

La pillola aiuta inoltre anche in casi più gravi come la prevenzione della formazione di cisti ovariche, inibendo l’ovulazione e quindi facendo riposare le ovaie. Per la stessa ragione si riduce l’insorgenza di malattie infiammatorie pelviche.

Tra i benefici collaterali, riscontrati in un’osservazione scientifica, c’è la riduzione delle probabilità di sviluppare tumori alle ovaie e all’utero, nonché di affezioni benigne al seno.

È stato dimostrato, inoltre, che la pillola contrasta le alterazioni dovute alla premenopausa e può ridurre l’incidenza di alcune malattie della tiroide e dell’artrite reumatoide.

Quindi, per quante riscontrassero dei problemi e dei disturbi come quelli sopra descritti, è bene sapere che la pillola anticoncezionale può rimediare a molte di queste situazioni, grazie ai suoi utilizzi alternativi. Si dimostra quindi una soluzione utile per tutte le età, sia per le ragazze, che per le giovani donne che per le donne più mature.

Photo Credits |Image Point Fr / Shutterstock

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