Cellulite: riconoscere i 4 stadi

di Redazione Commenta

La cellulite è l’inestetismo più diffuso e contemporaneamente odiato dalle donne. Si stima che circa l’80% delle donne italiane ne soffre.

Inestetismo è forse un termine riduttivo in quanto dal punto di vista medico la cellulite è un’alterazione patologica dei tessuti cutaneo e sottocutaneo, che degenerano per colpa di disturbi del microcircolo sanguigno e dell’aumento dei radicali liberi. Le cellule del grasso sotto la pelle si gonfiano perdendo il contatto con il tessuto circostante, che diventa duro e si ritrae, tendendo le fibre e creando l’odiatissimo effetto a buccia d’arancia

Bisogna sapere che non esiste una sola forma di cellulite, addirittura gli ultimi studi in merito ne individuano 29 tipologie.

Prima di individuare la cura giusta, è bene capire a quale stadio si è. Ad ogni modo, l’alimentazione e l’attività fisica, soprattutto se aerobica, possono portare a degli ottimi risultati.

Ma vediamo i quattro stadi di sviluppo della cellulite dal meno al più intenso:

1) Stadio congestizio

Nulla di così visibile e fastidioso. La superficie dell’epidermide appare normale ma nel tessuto sottocutaneo è cominciata la stasi a livello dei capillari, con un aumento della permeabilità dei tessuti e un’iniziale dissociazione degli adipociti.

2) Stadio edematoso

Premendo con le dita sulla pelle è già possibile vedere i primi segni dell’alterazione degli adipociti, del rallentamento della circolazione, e della formazione dell’edema, ovvero un accumulo di liquidi che non viene drenato.

3) Stadio fibroso

Anche senza premere sulla pelle, è praticamente visibile la cute a buccia d’arancia, oltre a piccoli noduli. Il tessuto connettivo aumenta e nello stesso tempo si indurisce il tessuto adiposo, la cute perde elasticità e si avverte alla palpazione un dolore localizzato.

4) Stadio sclerotico

È sostanzialmente visibile la cosiddetta pelle a materasso, con noduli sempre più grandi e la superficie della cute dolente e fredda. Si tratta dello stadio più critico, il tessuto diventa ormai duro e privo di acqua, questo disturbo è praticamente impossibile da debellare.

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