I sintomi del favismo

di Redazione Commenta

Ricche di calcio, fosforo, magnesio, selenio, rame, zinco e soprattutto ferro e potassio, le fave sono molto nutrienti e sono poco caloriche, ma attenzione se si soffre di favismo. Perché? Cos’è il favismo?

Si tratta si una malattia ereditaria causata da una carenza enzimatica comune soprattutto alle popolazioni mediterranee che può causare conseguenze molto gravi, come ad esempio la sindrome emolitica acuta (che richiede un’immediata trasfusione di sangue e che nei casi più gravi può causarea addirittura la morte) che causa la rottura dei globuli rossi provocando la mancanza di ossigeno nel corpo.

I sintomi si presentano in seguito all’esposizione ai pollini delle piante di fave o all’ingestione di questi legumi e possono essere diversi e meno gravi: può esserci affaticamento, cefalea, febbre, nausea, mal di stomaco, vomito, ma anche forti crampi addominali.

Il favismo in pratica è una condizione ereditaria (anche se ne soffrono di più gli uomini che le donne: consiste nella carenza dell’enzima G6PD che causa una concreta sensibilità verso diversi composti antiossidanti che si trovano nelle fave, anche se la gravità può variare da soggetto a soggetto.

Fra i primi segnali che possono indurre a pensare al favismo c’è l’ittero, la colorazione quasi gialla della pelle o le urine scure, ma in ogni caso la condizione può essere diagnosticata attraverso le analisi del sangue. Consigliato evitare il contatto con gli alimenti che possono scatenare reazioni allergiche, ma anche con medicinali (antimalarici, sulfamidici, nitrofurantoina, analgesici), che possono avere lo stesso effetto, come farmaci antibiotici o particolari integratori.

 

 

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