Arrabbiarsi provoca un infarto: è vero?

di Redazione Commenta

Lo si sente spesso dire da piccoli: “Non fare gridare tuo papà, perché potrebbe sentirsi male”. Una sorta di ‘simpatica minaccia’ che teneva più buoni i bambini, ma che deriva da un substrato più che veritiero. C’è una correlazione tra un momento in cui ci si adira e un successivo avere problemi di cuore.

Arrabbiarsi fa male alla salute e al cuore in particolare e non è un modo di dire: le esplosioni di rabbia aumentano il rischio infarto e addirittura lo quadruplicano nel momento in cui la rabbia arriva a far perdere il controllo.

Che la rabbia non fosse un atteggiamento salutare si sapeva già, ma la conferma arriva da uno studio condotto dalla dottoressa Elizabeth Mostofsky della Harvard Medical School di Boston e pubblicato sulla rivista The American Journal of Cardiology.

Gli studiosi hanno monitorato le abitudini di 3886 individui che erano stati colpiti da infarto: i volontari hanno risposto a una serie di questionari sul proprio stile di vita, sulla propria alimentazione e sugli eventi relativi alla loro vita fino a un anno prima della comparsa dell’evento cardiaco, compreso i casi in cui si erano arrabbiati. I volontari hanno anche dovuto valutare, in una scala da uno a sette, il livello di rabbia cui erano arrivati. 

In base ai dati riscontrati, i ricercatori hanno capito che gli scatti di rabbia sono pericolosissimi per il cuore tanto che arrivano a quadruplicare addirittura il rischio di infarto. 

Molto pericolose sono in particolare le due ore successive alle esplosioni di rabbia per arrivare a un massimo di nove.

Insomma più ci si arrabbia, maggiori pericoli corre il cuore tanto che una semplice arrabbiatura “moderata” arriva a raddoppiare il rischio di attacco cardiaco.

La collera fa salire subito la pressione e la frequenza cardiaca e altera i normali equilibri ormonali dell’organismo e molto spesso la causa scatenante è la cosiddetta goccia fa traboccare il vaso. Il consiglio degli esperti è di imparare ad ascoltare la rabbia, ma soprattutto a gestirla.

Controllare la rabbia non significa reprimerla, ma imparare a conoscerla e riuscire a comportarsi in modo corretto evitando sfoghi eccessivi e pericolosi che possono esplodere da un momento all’altro. Imparare a gestire la rabbia significa acquisire una maggiore consapevolezza di noi stessi e di come riusciamo a gestire le relazioni con gli altri. 

Altrettanto importante è tenere sotto controllo il cuore con check-up regolari, tra cui controllare la pressione una volta al mese, sottoporsi agli esami del sangue, fare un elettrocardiogramma ogni 5 anni. Anche mantenere il peso forma e praticare attività fisica regolare aiuta a mantenere il cuore sano e a limitare i rischi, naturalmente imparando a gestire la rabbia.

 

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