Terapie per curare la sclerosi multipla

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Sclerosi multipla e staminali. Il connubio funziona. La terapia a base di cellule mesenchimali sperimentata da un gruppo di ricerca internazionale del quale fanno parte anche dottori italiani prende sempre più piede. La ricerca, che al momento si trova in fase II, ha coinvolto 36 pazienti tra cui un’italiana di 32 anni che ha già terminato tutto il percorso contemplato per questa fase e che al momento gode di buona salute, senza ricadute o effetti collaterali.  L’obiettivo della sperimentazione è terminare questa fase entro il 2015 arruolando in tutto 160 pazienti anche se prima di poter affermare che la terapia funziona davvero servirà molto tempo. 

Anche lo spettro genetico della sclerosi multipla appare sempre più chiaro in virtù della scoperta di 48 nuove varianti genetiche che conducono a 110 i fattori di rischio genetici e offre importanti spunti inerenti al meccanismo della malattia. La scoperta è stata fatta in virtù dello studio internazionale condotto dall’International Multiple Sclerosis Genetics Consortium (IMSGC) ed ha visto in prima fila anche i ricercatori dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale.

Si sta tenendo in questi giorni il ventinovesimo Ectrims, European Committee for Research and Treatment in Multiple Sclerosis di Copenaghen, che ha fornito  dati importanti su quattro studi internazionali che paiono confermare l’inefficacia del cosiddetto metodo Zamboni, stando al quale un intervento di “liberazione” di alcuni vasi sanguigni del collo potrebbe agevolare la qualità di vita dei pazienti sofferenti sclerosi multipla.

Numeri: al momento sono 2,3 milioni i malati di sclerosi multipla. Seicentomila si trovano in Europa, sessantottomila in Italia.

 

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