Contraccettivi, gli italiani non li usano

di Redazione Commenta

Contraccettivi? Gli italiani li usano pochissimo. Basti pensare che nell’Unione Europea l’Italia è il terzultimo paese in quanto ad utilizzo. Soltanto il 22,4% della popolazione giovanile adotta le metodiche che sono al momento in commercio. Tuttavia la Penisola si rifà per quanto concerne la maggior diffusione dell’educazione sessuale (dati parlano del 41,9%), classificandosi tra gli Stati più preparati da questo di vista. A rivelare questi dati è l’annuale classifica ‘Barometer of Women’s Access to Modern Contraceptive Choice in 10 Countries 2013’, che è stata illustrata a Strasburgo e successivamente presso il Congresso nazionale dei ginecologi Sigo a Napoli.

In cima al rank delle nazioni più devote all’utilizzo dei contraccettivi tra i giovani figura la Germania (73%). Seguono Paesi Bassi (69,6%), Francia (67,2%). L’indadine è stata portata avanti dall’International Planned Parenthood Federation e ha preso in analisi dieci Paesi dell’Unione europea (Bulgaria, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Spagna e Svezia), per portare a termine l’obiettivo di proporre una veduta globale per quanto riguarda le politiche messe in auge dai diversi parlamenti in materia di diritto alla salute sessuale e riproduttiva e libero ingresso ai metodi contraccettivi di oggi.
Per ciò che riguarda la salute e diritti sessuali e riproduttivi l’Italia è dunque ancora lontana dai migliori, ma macina posizioni per ciò che riguarda la classifica inerente all’educazione sessuale tra gli adolescenti. Nel nostro Paese la percezione concernente la disponibilità dei metodi contraccettivi moderni resta, tuttavia, ancora molto ridotta. La pillola viene presa nell’86% dei casi per la sicurezza, ma vi è una grande distanza dai Paesi che sono soliti eccellere nei dati di utilizzo: in Italia esclusivamente il 16,2% delle donne la utilizza regolarmente, contro il 41,5% della Francia. Stando a Nicola Surico, presidente della Sigo, quello inerente all’educazione sessuale è un traguardo molto buono per l’Italia dal momento che premia gli sforzi profusi in questi anni dalle associazioni dei ginecologi italiani.

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