La fertilità delle figlie dipende dalla menopausa della madre

di Redazione Commenta

Si parla molto di fecondazione assistita, spesso la causa è l’infertilità della donna, uno studio danese spiega che la fertilità delle figlie dipende dalla menopausa della madre, potrebbe essere un fattore ereditario e, fra le altre spiegazioni, anche l’età in cui la propria madre è entrata in menopausa.

L’importante scoperta, che potrebbe aiutare a stabilire le causa di quella infertilità che, purtroppo, in molte donne rappresenta un grosso problema anche psicologico, è stata pubblicata sulla versione online della rivista scientifica Human Reproduction. Lo studio suggerisce appunto che la fertilità delle figlie dipende dalla menopausa della madre, per meglio dire, dall’età in cui la madre è entrata in menopausa. Dunque, bisogna risalire alla storia materna.

Facciamo un esempio, se una donna è entrata in menopausa a 55 anni, età in cui genericamente si presenta, sua figlia potrà contare su una riserva di ovuli più abbondante e duratura. Al contrario, se la mamma è entrata in menopausa precoce, è più probabile che una donna coetanea ne avrà una quantità inferiore.

Si chiama riserva ovarica, vale a dire il numero di ovociti a disposizione di ogni donna, che va a diminuire con l’arrivo di ogni mestruazione, fino ad esaurimento, quando cioè si entra in menopausa. I ricercatori, coordinati da Janne Bentzen dell’ospedale universitario di Copenhagen, hanno misurato i livelli di ormone antimulleriano (Amh) e la conta dei follicoli antrali (Afc), una misura che con l’età tende naturalmente a diminuire. Sono poi stati comparati con l’entrata in menopausa della madre.

La dottoretta Bentzen ha spiegato i motivi per cui sono arrivati alla conclusione che la fertilità delle figlie dipende dalla menopausa della madre:

Questo è il primo studio a suggerire che il declino relativo all’età di AMH e AFC possono differire tra coloro le cui madri sono entrate in menopausa precoce prima dei 45 anni e quelle le cui madri sono entrate in menopausa dopo i 55 anni d’età. I nostri risultati supportano l’idea che la riserva ovarica è influenzata da fattori ereditari.

Come sempre, i ricercatori ricordano che per confermare quanto scoperto sono necessari altri e approfonditi studi che tengano in conto di seguire e misurare i livelli di AMH nelle donne nel corso del tempo e fino alla menopausa, solo in questo modo si potrà avere la certezza su quanto suggerito.

Valentine Akande, portavoce della British Fertility Society, interpellata dalla Bbc online, invita comunque le donne a non scoraggiarsi se le madri sono entrate presto in menopausa:

Esiste una variabilità immensa tra le donne. Alcune hanno più uova e altre meno, per natura, ma il fatto di averne meno non significa necessariamente avere meno figli.

In generale, dicono gli esperti, l’età in cui la donna è più fertile, spazia dai 18 ai 31 anni. Il picco massimo della fertilità femminile è tra i 18 e i 31 anni. Il consiglio alle donne che vogliono un figlio, è cominciare presto con i tentativi di rimanere incinta. In epoca moderna si usa molto pianificare la gravidanza, un fenomeno che si sta espandendo sempre di più.

Photo credit: Berbera van den Hoek su Flickr

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