Sorbitolo, il dolcificante per scoprire le intolleranze alimentari

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É una sostanza naturale, stiamo parlando del sorbitolo, conosciuto anche con il nome di alditolo del glucosio, ed è contenuto nelle alghe rosse, in molte bacche e in molti frutti come mele, pere, susine, ciliege e sorbe, da cui deriva il nome. In pratica, è un dolcificante naturale, molto simile al saccarosio, che si estrae, appunto dalla frutta.

Per le sue alte proprietà dolcificanti, il sorbitolo viene utilizzato in varie preparazioni dall’industria alimentare, lo si trova nelle caramelle e nel chewing gum, perchè protegge i denti dall’attacco dei batteri che provocano le fastidiose e dolorose carie. Usato come agente stabilizzante, sulle confezioni in commercio lo si riconosce dalla sigla E420. Fra le altre proprietà trattiene l’acqua, motivo per il quale che viene utilizzato per prevenire la disidratazione di alimenti a contatto con l’aria.

Il sorbitolo, in genere, non ha effetti collaterali, in soggetti intolleranti può provocare reazione di dissenteria, solo se assunto in alte dosi. Resta comunque sconsigliata la somministrazione a bambini inferiori ad un anno.

É una delle sostanze somministrate nei test per verificare se ci sono delle intolleranze alimentari proprio perchè il sorbitolo è presente in moltissimi alimenti. Se, dopo averlo assunto, non viene metabolizzata dall’intestino ma finisce nel colon, produce un gas che si riscontra facendo un apposito test di respirazione che consiste nel soffiare in un palloncino a distanza di mezz’ora l’una dall’altra, per un totale di nove volte. Un test lungo ma essenziale per i test di intolleranza.

Il sorbitolo, sostanza molto utilizzata ma poco conosciuta, a differenza del saccarosio, è balzato agli onori della cronoca per la tristissima vicenda della ragazza venuta a mancare a Barletta dopo aver effettuato un esame in uno studio medico per verificare un’intolleranza alimentare di cui soffriva.

Nello stesso studio altre due pazienti avevano accusato gli stessi sintomi della ragazza deceduta, per fortuna, si sono poi riprese. Tutte avevano assunto la stessa soluzione, acqua e sorbitolo per il test delle allergie alimentari.

L’errore del centro medico non è stato l’utilizzo del sorbitolo, è stato l’acquisto incauto su e-bay poichè acquistato ad un prezzo decisamente inferiore a quello proposto dalla normale distribuzione ospedaliera, che fornisce la sostanza-test, pura e per uso umano, a differenza di quella acquistata che era quasi sicuramente contaminato.

Photo credit: Lifelog.it su Flickr

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