Quando non funziona la tiroide il metabolismo rallenta, come riconoscere i sintomi

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Ci sono casi in cui, anche seguendo attentamente una dieta, il peso non cala come previsto, anzi: sembra che il metabolismo si sia bloccato e tutti i sacrifici fatti risultano pressocchè inutili. Questi blocchi metabolici sono naturali e fisiologici dopo una certa età (in genere dai 45 anni in poi e in menopausa), e in certi casi si accentuano al cambio di stagione, ma spesso possono essere imputati a un insufficiente funzionamento della tiroide, se produce meno ormoni può infatti ridurre anche notevolmente la quantità di calorie bruciate dal nostro organismo, rendendo difficile o impedendo la riduzione del peso.

A volte i sintomi di un cattivo funzionamento tiroide sono sfumati e difficili da riconoscere, e in certi casi non sono nemmeno evidenziati dagli esami di laboratorio. Però ci sono alcuni segnali tipici di cui tener conto, soprattutto se associati al sovrappeso.

Sintomi cattivo funzionamento tiroide

Ecco i segnali che, abbinati alla tendenza a ingrassare, possono essere indice di tiroide pigra.

  • Temperatura bassa (misurata per 3-4 giorni la mattina appena svegli sotto l’ascella,è inferiore ai 36,4° C)
  • Gonfiore a occhi, mani e arti.
  • Stipsi frequente (non si evacua per 3 giorni).
  • Pelle pallida e secca, sudorazione ridotta.
  • Freddolosità, ricerca continua di cibi riscaldanti.
  • Capelli e unghie indeboliti, tessuti flaccidi.
  • Pigrizia, sonnolenza (soprattutto dopo i pasti).

    La tiroide è dunque la principale ghiandola che regola il metabolismo. I due ormoni più importanti che secerne sono T4 e T3: il T4 è in realtà è solo un precursore in quanto l’ormone attivo sui tessute è il T3. Se la tiroide secerne pochi ormoni si parla di ipotiroidismo, tra i vari sintomi c’è il fatto di ingrassare anche se si mangia poco, e si fa più fatica a dimagrire.

    L’ipofunzione della tiroide non si contrasta mangiando poco o niente e seguendo diete restrittive. Infatti a volte l’ipotiroidismo nasce come meccanismo di difesa in quanto la riduzione di cibo viene interpretata dal nostro cervello che se fossimo in presenza di una “carestia” e questo come risposta frena l’attività della tiroide.

    La conseguente riduzione del metabolismo (e delle calorie bruciate) avrebbe lo scopo di facilitare la sopravvivenza in una situazione di carenza alimentare ma in questo caso, dove non c’è una vera carestia, l’effetto sarà quello di frenare la perdita di peso.

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