Andrologia, la sindrome da spogliatoio e l’erezione che non arriva

di Redazione Commenta

In una società moderna, dove si sa tutto di tutti ed internet ci collega a tutto il mondo, sembra stranissimo che il 90 per cento degli uomini non fa prevenzione e ignora del tutto la necessità di un controllo da uno specialista di andrologia e medicina della sessualità. Questo è quanto dicono i risultati emersi dal 9° Congresso Nazionale della Società Italiana di Andrologia. A molti uomini si drizzano i capelli a sentir parlare di una visita dall’andrologo.

Non è poi così raro, in fondo, trovare un uomo adulto che non abbia mai oltre passato la soglia di questo specialista della salute maschile per una visita di controllo, così come non è raro che i più giovani ritengano che una visita dall’andrologo si debba fare soltanto quando qualcosa non funziona.

I risultati sono allarmanti se consideriamo il continuo incremento dei disturbi più o meno seri che interessano gli organi maschili, che possono risultare anche molto semplici da curare, a patto che siano presi in tempo. Ma ci sono problemi che esistono da sempre, e di cui gli uomini difficilmente parlano, ad esempio le dimensioni del proprio pene e le difficoltà di erezione.

La sindrome da spogliatoio ovvero le dimensioni del pene
Tra gli uomini è molto diffusa la cosiddetta sindrome da spogliatoio, ovvero la convinzione che il proprio organo non abbia dimensioni adeguate. Questo disagio, particolarmente noto ai più giovani, può avere origine nell’eccessiva insicurezza caratteristica dell’età adolescenziale o in una visione distorta del proprio corpo, del tutto simile a quella che interessa le ragazze o i ragazzi anoressici. Le dimensioni del pene possono essere anche molto differenti fra loro, senza che ciò ne precluda in alcun modo il corretto funzionamento. Ecco allora che una visita dall’andrologo può aiutare a togliersi pesi e dubbi in questo senso. Infatti, un pene è definito realmente piccolo solo quando non supera i sette nove centimetri di lunghezza durante l’erezione.

Se non si raggiunge l’erezione
A molti è già capitato e a tanti altri succederà i futuro, i ogni caso l’importante è non creare falsi allarmismi. La difficoltà nel raggiungere l’erezione o nel mantenerla durante la durata del rapporto è un disturbo comune tra gli uomini e generalmente è di natura passeggera e riconducibile a un momento di stanchezza, nervosismo, stress oppure a un malessere come un’influenza.

Anche se la mancanza di erezione non è temporanea la sfera psicologica gioca un ruolo determinante; si pensi per esempio all’ansa da prestazione o ad alcune esperienze sessuali traumatiche, che possono precludere un rapporto sereno e costituire la vera sorgente del problema.
Molti uomini sono poi inconsapevoli che alcune loro abitudini come il vizio del fumo, l’abuso di alcol o l’utilizzo di steroidi anabolizzanti all’interno delle palestre possono alterare, con il passare del tempo il corretto funzionamento del pene.

Parlare con un andrologo delle proprie difficoltà di erezione è molto importante di quanto si pensi. Talvolta, infatti, questo problema può rappresentare il campanello di allarme di un disturbo più serie, contro cui è importante che il medico intervenga al più presto per evitare peggioramenti. Nelle quasi totalità dei casi, lo specialista sarà in grado di risolvere il problema in poco tempo dopo averne identificato la causa.

Torneremo presto sull’argomento di andrologia per parlarvi dei numerosi problemi di cui gli uomini non vogliono parlare.

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