Menopausa, la fine della fertilità, qualche chilo di troppo, ma non è una malattia

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La menopausa segna la fine delle fertilità, è una fase di passaggio: a livello simbolico osserviamo il trasferimento dell’energia sessuale dall’utero verso il capo, in una dimensione più mentale. Non a caso, le vampate sono avvertite come un fuoco che dal basso sale verso la testa. Questa trasformazione energetica opera un cambiamento su tutti i piani; la creatività femminile, slegata dalla procreazione, ci concentra nella conoscenza e nella spiritualità è necessario un periodo di adattamento durante il quale c’è rischio di depressione e di cambiamenti repentini d’umore. Si tratta però di un momento di passaggio, quasi fisiologico.

Questo cambiamento energetico portato dalla menopausa spesso provoca un rimodellamento anche del corpo. Una conseguenza frequente è la facilità a prendere un po’ peso, magari a livello della pancia. La tendenza ad accumulare grasso proprio sul basso ventre può essere letta come un modo per riempire il vuoto che la fine della fertilità ha lasciato in quella zona.

Riuscire ad accompagnare la trasformazione in atto ti aiuta a ritrovare al più presto l’equilibrio emotivo. E magari a evitare di compromettere la linea. Inconsciamente, molte donne intervengono modificando il loro aspetto: ad esempio sottolineano questa nuova collocazione mentale dell’energia tingendo di rosso fiamma i capelli. In ogni caso, un cambio di look può esserti d’aiuto per esprimere anche a livello estetico ciò che stai vivendo.

Potrà allora riuscire più facile darsi da fare per concretizzare qualche sogno nel cassetto, come iniziare attività artistiche (disegno o scrittura) per stimolare il piano mentale; frequentare corsi di tai chi o ginnastica in acqua per rimodellare il tuo corpo o trovare un nuovo spazio di relazione con gli altri, magari attraverso il volontariato.

Senza dimenticare di coltivare l’eros, che potrai vivere con una nuova intensità. La menopausa non è una malattia, ma una chance per incontrare una parte di te che non sapevi neppure di avere.

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