Cisti ovarica: i sintomi più frequenti, le cure e gli accertamenti da fare

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Specie nell’età fertile della donna, le cisti ovariche sono molto comuni e sono strettamente connesse alla struttura e alla funzione delle ovaie. Costituiscono il 10-20 per cento di tutte le patologie ginecologiche. L’esecuzione di routine dell’ecografia transvaginale, i miglioramenti tecnici degli strumenti ecografici e l’alta qualità delle immagini hanno portato a una più frequente diagnosi di questa patologia. Le cisti ovariche possono essere di varie dimensioni, a contenuto liquido o misto e di diversi tipi, generalmente legati alla diversa origine che possono avere.

Le cisti follicolari, legate a follicoli scoppiati non correttamente, sono così frequenti da essere praticamente considerate fisiologiche ma possono anche raggiungere discrete dimensioni. Le cisti luteiniche sono normalmente presenti nell’ovaio, si sviluppano a causa del formarsi di un ematoma o per il raccogliersi di liquido nel corpo luteo.

Ci sono anche le cisti dermoidi che contengono peli e materiale sebaceo, che rappresentano il 20% dei tumori ovarici e sono presenti in entrambe le ovaie contemporaneamente nel 10 percento dei casi. Meno frequenti, invece, sono i fibromi ovarici, i cistoadenomi ovarici sierosi o i mucinosi. Infine, le cisti endometriosiche sono caratterizzate dalla presenza di tessuto endometriale a livello dell’ovaio e sono tra le più comuni cisti riscontrate durante un intervento chirurgico.

Spesso le cisti ovariche non danno sintomi e vengono diagnosticate durante un’ecografia pelvica di controllo, mentre in altri casi si può soffrire di un dolore pelvico intermittente che si presenta in modo acuto, improvviso e severo. Il dolore acuto improvviso fa sospettare la presenza di una complicanza come la rottura o la torsione della cisti.

L’ecografia transvaginale ha un ruolo fondamentale nella diagnosi delle cisti ovariche perché permette di valutare le caratteristiche morfologiche della cisti. La terapia è diversa a seconda di alcune variabili estremamente importanti. Una volta escluso che la cisti possa non essere benigna, bisogna tenere in considerazione le dimensioni, il rischio di complicanze e l’età della paziente.

Ad oggi per le donne in età fertile con cisti di dimensioni inferiori ai 5 cm in cui il rischio di rottura o torsione è basso in genere si consiglia di coadiuvare la terapia con la pillola anticoncezionale consigliata dal ginecologo, mette a riposo l’ovaio e permette di stabilizzare le dimensioni delle cisti ovariche. Nel caso di cisti ovariche di natura dubbia, dimensioni maggiori o pazienti in età posto menopausale è consigliata l’asportazione per via laparoscopica o laparotomia.

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