Fobie e attacchi di panico: come nascono le paure, cosa sono, come si curano

di Redazione 8

Un italiano su 5 soffre di fobie: paure incontrollabili che possono rendere la vita più difficile e minare il benessere psico-fisico ma da cui si può guarire.
Le fobie più conosciute sono la claustofobia (paura degli spazi chiusi) e l’ aracnofobia (paura dei ragni), ma esistono fobie molto più bizzarre come la fobia delle bottiglie stappate, la fobia delle ombre e la fobia del vento. Lo conferma Giorgio Nardone psicologo, psicanalista, direttore del centro di terapia strategica di Arezzo e autore dei libri “Cavalcare la propria tigre” (Ponte alle Grazie) e “Psicosoluzioni” (Rizzoli).

COSA SONO LE FOBIE
Una fobia è una percezione della realtà talmente esasperata da creare una reazione di paura patologica, cioè qualcosa di totalmente incontrollabile che porta la persona a scappare o evitare quella situazione e richiedere aiuto e protezione continuamente; oppure ricorrere (come chi soffre di fobia ossessiva compulsiva) a paratiche rituali di tipo propiziatorio o riparatorio che esorcizzano la paura.
La fotofobia è la peggiore delle fobie: è la paura d avere paura, l’ attacco di panico e il timore di averlo, una patologia di cui soffono almeno 2 milioni di italiani.

La fobia è una bugia del cervello, lo afferma Rosario Sorrentino, fondatore e direttore dell’ Ircap (Istituto di ricerca e cura degli attacchi di panico della Clinica Pio XI di Roma).
La fobia spaventa la persona perchè scopre di essere vulnerabile, fragile e la sua esistenza appare precaria. Ma diversamente da quanto si crede, la paura è positiva: è una delle reazioni primarie che servono per la sopravvivenza, è fisiologica, e solo quando la paura diventa cronica (cioè quando non passa) sviluppa delle reazioni irrazionali nei confronti delle minacce.

COME NASCONO LE FOBIE: CAUSE E SINTOMI
Le fobie sono spesso frutto di traumi del passato. Gli anziani astrafobici che temono il tuono, ad esempio, soffrono durante i temporali con i tuoni perchè i ricordano dei bombardamenti della guerra. Ma le fobie possono anche avere radici biologiche: esiste una predisposizione genetica per questo tipo di disturbo.
Per tutti i fobici valgono comunque le stesse reazioni: quando i sensi colgono un pericolo (un forte rumore, un’ immagine paurosa, un sentimento sgradevole) le informazioni prendono due differenti strade nel cervello.
Per prima cosa, quando è spaventato, il cervello attiva automaticamente una linea rossa di emergenza al centro della paura, la amigdala, un sensore della paura a forma di mandorla nel lobo temporale di ciascun emisfero. Una volta attivata, l’ amigdala invia l’ equivalente di un bollettino che allerta tutte le altre strutture del cervello. Il risultato è la classica risposta della paura: mani sudate, tachicardia, aumeno della pressione sanguigna e una scarica di adrenalina. Tutto questo accade prima che la mente si renda conto dell’ aver sentito o toccato qualcosa: prima di sapere perchè si ha paura, si prova la paura.
Solo dopo che la risposta alla paura è attivata, la mente cosciente entra in funzione e il corpo si mette in allerta. Infatti, mettendo il cervelloin allerta, l’ amigdala scatena una serie di cambiamenti nella chimica e negli ormoni del cervello che mettono l’ intero organismo in allarme:
aumento dell’ ormone dello stress
aumento del battito cardiaco
aggressione o fuga: l’ adrenalina entra nei muscoli preparando il corpo a lottare o a scappare
arresto della digestione: per essere certo che l’ energia non vada inutilmente persa nella digestione, il corpo talvolta svuota il tratto digestivo attravero il vomito involontario, l’ urina e la defecazione.

LA CURA DELLA FOBIA
La fobia non è ereditaria ma è una costruzione che si fa usando la nostra esperienza della realtà. Per la cura della fobia si ricorre a una terapia che non agisce solo sulla razionalità, perchè la ragione di fronte a una paura soccombe. I FARMACI SULLE FOBIE NON FUNZIONANO, conferma Nardone, perchè il farmaco inibisce o attiva ancora di più il meccanismo fisiologico dell’ ansia ma no cambia la qualità delle percezioni e dei pensieri.
La terapia deve essere di tipo psicologico per superare paure e attacchi di panico.

    LE 10 PAURE PIU’ DIFFUSE:

      paura di perdere il controllo di se stessi e delle funzioni dell’ organismo
      paura di volare
      paura dell’ altezza
      paura di perdere persone care
      paura degli animali
      paura di stare soli
      paura degli spazi chiusi
      paura del rifiuto sociale
      paura delle malattie
      paura del proprio aspetto

Commenti (8)

  1. Luca ( 47 anni )

    Buongiorno a tutti,

    anch’io purtroppo soffro del disturbo dell’acrofobia, da circa 20
    anni e volevo sapere che qualcuno mi potesse dare dei consigli o
    suggerimenti. Il tutto penso che è successo circa 20 anni fa, sono
    restato aggrappato ad una roccia andando a pescare e non riuscivo
    più a salire e a scendere, con la roccia franosa, un precipizio sotto
    di me di circa 20 metri, ed ero solo. In seguito dopo circa 30 minuti
    sono riuscito a salvarmi da quella brutta situazione, ma ho preso
    un grandissimo spavento.

    Per me da lì, o dovuto allo stress del momento, non é stato più
    uguale affrontare le altezze…
    Il problema è salire al di sopra del 2° piano (posso salire ma per
    pochi istanti, ma tutte le volte con una grande sofferenza ) oppure
    passare ponti a piedi sopra i 7-8 metri o passare ponti in auto
    sopra i 40 metri.

    Quando mi trovo al di sopra del 2° piano per un grande periodo
    (per riunioni o corsi), in me, mi viene dei attacchi di panico ed
    una grande agitazione ( che mi possa venire un Clic in me, che
    mi spinga a saltare dalla finestra e buttarmi nel vuoto e morire
    dovuto al grande salto) in quei momenti faccio di tutto per non
    pensare, ma purtroppo sovente devo scendere o rinunciare
    ( prendendo una scusa di non stare bene ), ma se non ci sono
    finestre o balconi … tutto va bene.

    Tutto ciò é un grande problema professionale e sentimentale,
    ma per altro faccio una vita normale e felice.
    Se qualcuno ha avuto lo stesso problema o possa dare dei
    consigli, mi farebbe un grande favore.

    Saluti

  2. Eugenio quasi 50 anni
    egregio amico,il mio problema è diverso ed è un problema che prima non avevo. prima ero piuttosto spericolato e con una voglia di avventura e di girare in macchna il mondo intero.
    Tutto è iniziato quando facevo il pendolare sulla tratta roma napoli. Un giorno le luci del treno erano spente e passando sotto una galleria ho avvertito un disturbo, con qualche difficolta respiratoria, poi dopo alcuni minuti la galleria è finita è anche quel sintomo sgradevole è passato.In seguito, a distanza di tempo piuttosto lungo e dopo che c’ ero passato altre volte sotto una galleria avvertivo di nuovi quei brutti sintomi col respiro in difficoltà, eppure
    in quella galleria ero già passato altre volte, solo che quella volta non era per niente illuminata.
    Poi c’ è stato un giorno in cui ho veramente capito di avere cronicizzato questo problema quando sbagliando strada di ritorno da lontano mi terrorizzava solo a vedera l’ apertura della galleria che avrei dovuto imboccare, volevo tornare indietro ma non si poteva e allora è stata mia moglie, visto il pericolo che si correva, a dirme delle parole che hanno funzionato come narcotico ed allora sono riuscito a passare. Adesso rimane un problema quando devo fare starde sconosciute e che porebbero riservarmi una galleria. Chissa perchè mi è nato questo problema. A volte ho pensato che si ricollega alla paura della morte sottoterra o a dei scherzi di cattivo gusto che mi pare di ricordare che mi facessero degli amici di lavoro di mio padre quando ero bambino, ossia, mi chiudevano in un sacco ed io dovevo riuscirmi a liberare.Ho anche un’ altro dubbio. Siccome appena nato mia madre e mio padre lavoravano tutti e due ed io venivo spesso lasciato dietro compenso da improvvisati baby sitter- parenti amicie conoscenti dei miei e so per crte che qualche volta mi hanno maltrattato credo che qualche volta, qualcuno di essi, quando piangevo mi abbia chiuso in qualche spazio chiuso o un diretto del como o roba del genere, visto che mia madre mi diceva che da neonato piangevo molto, chissa qual’ è la verità.Ho letto anche qualche libro, a metà a dire a vero, ma il problema sussiste.
    Saluti.

  3. Cari Eugenio e Luca, l’attacco di panico è una sintomatologia molto frequente, figlia del nostro progresso, che insorge “quasi senza motivo”, all’improvviso, lasciando terrorizati le persone che continuano a vivere con la continua preoccupazione che possa ripetersi..
    Andare alla ricerca della causa potrebbe anche andare bene, ma credo che il vostro obiettivo debba essere quello di eliminare il sintomo tanto fastidioso quanto invalidante. Un buon percorso di terapia vi potrebbe accompagnare nella risoluzione del vosro problema, ahimè ormai tanto e troppo diffuso.
    Un grandissimo in bocca al lupo!

  4. Anzitutto,gentile dottoressa, grazie per il suo interessamento.Certo che questo pseudo progresso per i più sfortunati ha un prezzo troppo alto. Comunque volevo che lei,cortesemente, mi chiarisse il concetto sulla strada da seguire quando suggerisce la terapia sintomatica. Lei si riferisce ad una terapia psicoanalitica o farmacologica?
    Personalmente penso che addomesticare ilsintomo senza capire la causa non solo non sia positivamenterisolutivo ma poterbbe essere deleterio.Grazie.

  5. ciao ho una bambina di sei ha quasi paura di tanti tipi di animali grandi o piccoli e non so come posso aiutarla ad esempio ha paura dei cani ho provato a fargli vedere uno piccolino da vicino ma niente.Non vi dico se vede un piccolo ragno le vengono le crisi.Datemi un consiglio grazie.

  6. X Luca………..voglio dirti che questi stessi tuoi sintomi li ho sofferto anche io circa 15 anni fa, poi del tutto guarito grazie a DIO, e grazie a me.
    Tutto successe all’improvviso dovuto ad un esaurimento nervoso per via di una vita sofferente fin da fanciullo sia economico e guai di malattie famgliari, tutto ancora continua tutt’oggi con la mia famiglia creatomi nel sposarmi.
    Ora non ti scrivo per farti sentire tutti questi miei guai, ti scrivo per dirti che con tutto questo io sono riuscito a vincere almeno certe fobie che non mi facevano vivere, non andavo più a lavorare nelle abitazione se si trattava di un piano alto, passare per sotto le gallerie, ponti e autostrade altissime, tu mi dirai come hai fatto?……………..Mi ero scocciato di sentirmi un uomo fallito, non andavo mai più con amici, mia moglie era ormai diventata vittima delle mie paure schiava di seguirmi per forza, mi sentivo troppo sottovalutato dagli amici è qualcuno mi rideva anche addosso, perchè nella vita reale non ho avuto mai paura di nessuno, e poi facevo delle figuraccie di essere l’ultimo dell’uomo.
    Poi ecco la mia ribellione mi chedevo se devo vivere cosi ! meglio morire e un giorno ho preso mia molglie con altri amici di sempre, e nessuno si aspettava che io li portavo a montevergine sulla montagna e per salire come autobus c’era un tram che veniva tirato da una corda simile ad un aereo come si vedeva dall’alto, anche sotto le gallerie, e quelli che avevano paura erano loro, io ridevo come se non avessi mai sofferto di niente, questa mia rabbia di non essere un fallito nella vita, a fatto di me un super uomo………Ciao luca e tutti

  7. @antonio: Magari fosse per tutti cosi facile, ma spesso il problema è molto piu complesso.

  8. Buongiorno a tutti,

    mi chiamo Giuseppe e ho 28 anni.
    Ormai da 8 anni soffro di un disturbo fisiologico legato al mio stato mentale, nel senso che, ogni qualvolta mi si presenta il momento di uscire, devo correre al bagno (il disturbo persiste anche dopo aver soddisfatto il bisogno fisiologico e persiste fino a che non rientro a casa o non trovo un locale che mi dia sicurezza (bagno libero e possibilmente decente). Leggendo questo trafiletto ho capito che molto probabilmente soffro di qualche fobia ormai radicata nella mia mente… il problema è che non so quale tipo di fobia possa essere! Sta di fatto che ormai le mie uscite sono limitatittisime e fatte a brevi tratti (non vado neanche a fare la spesa!). Ho deciso di andare da uno psicologo sperando di riuscire a capirci qualcosa… se qualcuno ha mai avuto questi sintomi sono aperto a qualsiasi tipo di consiglio… grazie e saluti

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