Tabagismo in Italia dati Istat: schiavo del fumo il 22% degli italiani, picco del vizio sul lavoro e all’ università

di Redazione 2

Tabagismo in Italia dati Istat: schiavo del fumo il 22% degli italiani, picco del vizio sul lavoro e all’ università

Non c’è legge antifumo che tenga: di rinunciare alla sigaretta non se ne parla, perché è soprattutto una compagna che aiuta a superare lo stress quotidiano, all’ università e sul lavoro in primis. L’ esercito di fumatori italiani è arrivato nel 2008 ad arruolare il 22% della popolazione dai 14 anni in su, come rivela l’ Annuario statistico italiano dell’ Istat.
Il dato dei fumatori italiani risulta comunque stabile negli ultimi tre anni, sebbene tra il 2000 e il 2005 si sia registrata una riduzione della quota di fumatori di circa il 2%. Notevoli le differenze di genere: tra gli UOMINI i fumatori sono il 28,6%, mentre tra le DONNE il 16,3%.
Il tabagismo è comunque più diffuso nelle fasce d’ età giovanili e adulte, in particolare tra i 25 e i 34 anni. le sigarette accompagnano gli italiani soprattutto nel momento in cui iniziano ad affacciarsi sul mondo del lavoro o sono alle prese con la carriera. Ed è sempre tra gli uomini, in questa fascia d’ età, la percentuale più elevata di dipendenti dalla nicotina: il 36,9% fuma. Mentre tra le donne la quota più elevata di fumatrici (24,3%) si registra fra i 45 e i 54 anni. Quanto al famigerato addio al pacchetto, il 23% degli italiani over 14 dichiara di aver fumato in passato, sempre con differenze fra uomini e donne: sono il 30% degli uomini e il 16% delle donne. Dall’ Istat, dunque, un dato confortante: I NON FUMATORI rappresentano la maggioranza della popolazione di oltre 14 anni (52,9%), con il 38,9% degli uomini e il 65,9% di donne.

Al di là delle leggi antifumo come potenziale deterrente, sembrano quindi essere lo stress e i molti impegni della vita quotidiana le cause principali del vizio della sigaretta.
La soluzione combinata sarebbe forse garantire anche una vita più serena e il diritto al benessere agli italiani oltre alle leggi contro i fumatori. In questo modo gli italiani avrebbero più tempo libero da dedicare ai propri hobby e ai propri interessi e più cura per il proprio benessere oltre agli impegni di lavoro e di studio, motivi sicuramente migliori per riuscire a smettere di fumare.

Commenti (2)

  1. è proprio un bel sito

  2. sono disponibili da qualche parte dei dati sul mercato delle sigarette (vendite dei singoli tipi, es marlboro rosse, pall mall blu, nazionali, etc etc)?

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