Il Pill Testing per riconoscere le pasticche di droga pericolose è ammesso in diversi Paesi d’ Europa

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Il Pill Testing per riconoscere le pasticche di droga pericolose è ammesso in diversi Paesi d’ Europa
Torna d’ attualità il Pill Testing: un sistema che permette di riconoscere le pasticche di droga pericolose. In Europa è ammesso, e in Italia ?
La domanda “Sai già quello che mangi ?” campeggia su una tavola apparecchiata con una pasticca rossa; è un manifesto firmato Energy Control, una delle più importanti associazioni spagnole che promuovono il Pill Testing, cioè l’ esame del contenuto chimico delle droghe sintetiche.
Si tratta delle pastiglie che gli spacciatori vendono come Ecstasy ai frequentatori di rave party e festival di musica, ma che spesso contengono sostaze particolarmente pericolose e a volte anche letali (come nel caso della ragazza di 16 anni morta il 20 luglio ad un rave party a Venezia).
Per evitare il rischio roulette russa e capire che cosa esattamente si sta per assumere, in molti Paesi europeri (Spagna, Francia, Svizzera, Belgio, Germania, Austria e Olanda) è possibile chiedere un veloce controllo a operatori e volontari che gravitano intorno al mondo delle discoteche. Grazie ad un kit portatile per le analisi, in un minuto i ragazzi sanno se una pastiglia contiene realmente i principi attivi (illegali) promessi dagli spacciatori, oltre a ricevere informazioni su limiti ed effetti del loro consumo.

Dell’ utilità del Pill Test sembra convinto il Centro di monitoraggio europeo sulle droghe di Lisbona (www.emcdda.europa.eu), dopo anni di progetti pilota e raccolte dati per verificarne gli effetti e l’ efficacia.
In Italia invece si fa fatica anche a parlarne. Tra i primi ad occuparsene è stata l’ associazione Lab 57 Alchemica, che fa capo al centro sociale bolognese Livello 57. ” E’ illegale, ma noi il Pill Test lo facciamo lo stesso perchè ci sembra una pratica di salute pubblica e di informazione, le droghe esistono, è inutile ignorarlo o fare finta che l’ Italia ne sia immune e intanto i ragazzi muoiono. Così almeno ne salviamo qualcuno e l’ informazione può essere un deterrente, la droga illegalmente entra lo stesso in Italia e senza controllo” questo hanno affermato i volontari.
Ma Carlo Giovannardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla lotta alle tossicodipendenze è stato categorico: ” E’ la più grande idiozia europea sulle droghe: non garantisce nulla e trasmette un messaggio permissivo”.

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